lunedì 30 dicembre 2019

Per noi vino, grazie (1)

Quella sera faceva un freddo esagerato, quello che ti penetra nelle ossa passando dalla punta del naso, l'unica parte scoperta. 
Anna, Lucia, Andrea e Francesca sono ad un corso, di quelli seri, con tanto di budge e carta d'identità a seguito per registrarne la presenza.
Quella sera ricevono la telefonata dalla compagnia degli autobus, il loro bus è stato fermato a causa della forte neve.  Devono decidere in fretta cosa fare, erano a due ore di distanza da casa, mariti, figli, impegni vari e variegati. 
 Una collega, Paola, del posto, le invita a rimanere, troppo tardi per trovare alternative, troppo tardi per rientrare. 
Sarebbe stata la cosa più saggia da fare, troppo rischioso mettersi in viaggio, anche perché l'indomani sarebbero dovute essere al corso molto presto.
Sebbene Francesca vivesse a trenta km di distanza, presa da questo momento di confusione collettiva, si aggregò al gruppo. 
Anna, la più lucida e svelta riesce a trovare un'appartamento per quattro con una cifra irrisoria con colazione inclusa. Wow! Con la speranza di trovarci i letti, vista la cifra.
Ma si, dai. Non sarebbe morto nessuno per una sera senza mogli e mamme.
Dunque ci si doveva organizzare, erano sprovviste di ogni cosa. Dopo un veloce brain-storming le ragazze avevano fatto l'inventario delle cose che avevano in borsa.
 Anna possedeva, un lucido, un accendino pur non essendo una fumatrice, un cerotto sul quale si erano attaccati delle bricioline nere indefinite e i peletti della pochette rosa, un proteggi slip.
 Tutto qua. 
Lucia sembrava attrezzata, aveva un burrocacao, un pettine piccolo, un paio di calzini, salviette intime. Andrea aveva tutto quello di cui avevano bisogno, i trucchi. 
Dopo i trenta e vicino ai quaranta non puoi farne a meno, la faccia da mummia egiziana della mattina non può essere condivisa con la comunità civile. Francesca, aveva il bancomat!
Perfetto, ma le mutande? 
Andrea propose di girarle dall'altro lato. 
Paola di buon senso, suggerì intanto di comprare gli spazzolini, dentifricio, proteggi slip. 
Anna con gli occhi spalancati, pensò alle ascelle. Le ascelle no, non potevano essere trascurate, l'indomani nell' aula di cinquanta persone, con i caloriferi accesi e le finestre chiuse, le quattro fanciulle avrebbero vissuto un imbarazzante ma legittimo isolamento sociale.
 Paola, quella saggia tornò sul verbo comprare, invitando Anna alla calma e a concentrarsi sulla declinazione di esso nella forma riflessiva.
Giusto,  avrebbe acquistato un buon deodorante insieme alle salviette struccanti.
Ma le mutande? 
Andrea quella simpatica ne suggerì un'altra:"scambiamocele" ! A questa battuta scese il gelo tra di loro. Comunque, avrebbero acquistato anche quelle insieme a dei leggins per la notte. 
Lucia e Francesca, l'una romantica, l'altra fashion comprarono due pigiami uguali. Servono sempre!
Bene, una volta organizzato il corredo. Passarono all'organizzazione della serata. 
Quando gli sarebbe ricapitato di trovarsi senza mariti e figli a seguito. 
Sarebbe stato opportuno approfittare della situazione.
In ogni gruppo che si rispetti, c'è la rompiscatole  di turno che dopo cena vuole rientrare a dormire.
In questo caso, Anna.
Ci sono quelle che per dormire le devi abbattere,  le stesse che chiacchierano fino all'attimo prima di addormentarsi e che bevono ogni genere di alcolici, reggendoli senza segni di sbandamento.
 Sono  Andrea e Francesca. Poi c'è lei,  quella buona che si adatta e che trova il lato buono delle cose, Lucia. 
Paola era quella che proponeva le diverse alternative e con spirito di iniziativa, così cena e dopocena erano stati organizzati. Perfetto, tranne per Anna che immaginava già il letto caldo. 
Tutto calcolato, come sempre noi donne nel fare e disfare siamo perfette, forse.
Il resto della serata lo racconterò la prossima volta. 



Nessun commento:

Posta un commento