sabato 11 gennaio 2020

Quando ti senti figa

Tutte quelle volte che ti senti figa! Quando credi di possedere il mondo. Quando dopo la doccia, metti la crema corpo illuminante, il deodorante senza sali d'alluminio.
 Quando hai scelto con cura  l 'outfit. Indossi quel jeans che ti sta bene, l'unico che inventa i glutei. Sotto, le scarpe, le ultime che hai comprato ai saldi.
La giacca quella blu a quadri, di tendenza. Borsa piccola, giusto lo smartphone, il bancomat, il lucido per le labbra, i fazzolettini, le chiavi della macchina altre venti cose che non si capisce dove siano infilate.
 Passando per gli accessori, orecchini a cerchio dorati, una decina di bracciali.
Trucco perfetto, fondotinta, blush, matita, ombretto, rossetto mat.
Una sistemata ai capelli piastrati e indossi il cappotto.
Una generosa spruzzata di profumo. Esci.
Camminando sul marciapiede ti senti una diva, perfetta e quando sei proiettata verso il futuro e avverti lo sguardo degli altri, cadi!

martedì 7 gennaio 2020

What else?

Distrutta come ogni sera, Sara si sdraia sfinita, affondando la testa nel morbido cuscino di piuma d'oca. La federa profuma di fresco e la sensazione di avere i capelli puliti la fa sentire in pace con il mondo. Ogni cosa anche oggi è stata organizzata, vissuta e lavorata al meglio. 
Questo senso di compiutezza delle attività la fa stare bene. A volte mi viene da pensare che potrebbe essere il senso di colpa radicato nella formazione femminile, invece ripensando a Sara credo che la completezza che avverte ogni sera fa parte del suo vivere la vita intensamente come se ogni giorno fosse l'ultimo.
Ciascuno di noi non può vivere, per diverse ragioni, la vita che vuole. 
Pertanto deve fare di quella che possiede la più bella possibile, amandola e coccolandola perché potrebbe essere l'unica disponibile.
 Allora la sensazione di mettere il piede sull' acceleratore  dell'esistenza la fa sentire viva.
Certo, questa filosofia ha un prezzo.
Il prezzo di svegliarsi presto per vestire il ruolo di casalinga, stendendo la biancheria, cucinando qualcosa di semplice per il pranzo, passando a quello di mamma, svegliando le sue bambine e preparargli la colazione e la merenda pure.
Gli ultimi dieci minuti li dedica a passare la piastra sui capelli e alla stesura del mascara che inevitabilmente urta la palpebra e perde altri tre minuti a rimuoverlo senza far sbavare quello già fissato. Pronta per uscire, tre ruoli indossati in un paio d'ore, nemmeno il migliore personaggio degli Avengers. 
A lavoro, arriva già elettrizzata ma concentrata sul da farsi, chi la vede allo sportello della banca presso cui lavora, la giudica un pò severa per la sua faccia tesa e il sorriso forzato.
In realtà mantiene i contenitori della sua vita a compartimenti stagni, ogni ambito deve essere separato e diviso dall'altro, altrimenti il personale si mischia con il professionale. Non sia mai!
Arriva la pausa pranzo, per i colleghi uomini è un momento di ripresa celebrale, per Sara è il momento della chiamata alla baby sitter per sapere se le bambine hanno pranzato e se stanno bene. L'imprevisto di solito è dietro l'angolo, ma lei non si scoraggia e nell'ultima mezz'ora riesce ad organizzarsi.
 Si ritorna a lavoro, che ama. I numeri sono la sua passione. Ma i bilanci da fare sono tanti  e impegnativi, pertanto aspetta con gioia l'ora che sigla il fine turno.
Alle 17.00 sveste i panni dell'impiegata e indossa quelli della casalinga, se non fa la spesa non si mangia. Rientra a casa con le buste che le tagliano le dita anche se era entrata al supermercato per prendere il latte, il pane e gli spinaci, ma come ogni donna esce dal supermercato con cinquanta euro di spesa. Maledette offerte tentatrici!
A casa l'aspettano i compiti, con lamentele varie e tra  una padella e l'altra ci scappa la poesia, la prima guerra mondiale e le espressioni algebriche. Tre figli sono tanta roba.
Ma Sara non è sola, c'è il marito che però rientra alle sette, giusto il tempo di lasciargli le consegne e scappare al corso di TRX. Il momento più faticoso ma il più appagante di tutta la giornata. 
Sono le 23.00 quando Sara si spoglia di tutto, bacia il marito, le figlie e si tuffa nella lettura di una sola pagina del suo libro, ora sta leggendo Leoniè di Sveva Casati Modigliani, un libro poco impegnativo, ma dopo una giornata del genere, What else?