venerdì 13 marzo 2020

Costretti all'immobilità




Correva l’anno 2020 quando nel mese di gennaio una notizia tra le tante occupava gli spazi in tv. Si parlava di Corona virus. Tutti pensavano che sarebbe stato come l’influenza stagionale, un’epidemia debellabile nel giro di qualche settimana.
Invece ci troviamo segregati in casa a distanza di due mesi da allora, ammucchiati in spazi di 40, 45, 50…m2  con la speranza di poter uscire; di sera però compare il Presidente del Consiglio Conte a darci brutte notizie e tu realizzi che andrà sempre peggio.
Presa però dall’ottimismo cerchi di organizzarti per il giorno dopo, centellinando le azioni.
La mattina stranamente ci si sveglia presto, ormai i ritmi sono calibrati su quelli di una vita; stai in pigiama tanto che fretta c’è.
Dopo la colazione che dovrebbe essere più leggera visto che non brucerai calorie stando in casa, sarà più calorica e dopo aver rassettato, dovresti avere l’entusiasmo di lavarti e vestirti e invece posterghi anche quello.
Ok! Decidi di leggere quel libro depositario di spunti e riflessioni; lette le prime dieci pagine passi a qualcos’altro da fare. Prepari il pranzo, più accurato del solito, anche più calorico. Sforni dolci, focacce e pizze e ti accorgi che non siete abbastanza per mangiare tutto. Il pomeriggio post-prandiale è lento e pigro.
Il resto del tempo passa tra una telefonata e una passeggiata tra il bagno e il corridoio con un pit-stop davanti allo specchio, notando la ricrescita dei capelli e non solo quella.
Finalmente è sera, ma hai cucinato così tanto a pranzo che non serve mettersi ai fornelli per la cena. Passiamo alla scelta del film, se si è in due è semplice ma se si è un tre, quattro diventa più complicato.
Nel frattempo aspetti che un nuovo comunicato del primo ministro interrompa il film per aggiungere qualche altra limitazione alla tua vita già limitata. Se non avviene meglio così ricomincerai l’indomani con la stessa routine altrimenti dovrai inventarti qualcos’altro per mettere ko la noia.
Il blocco forzato in ogni caso ci manderà presto in crisi, nessuno escluso.
Faremo i conti con noi stessi, con il partner, con i figli e con i genitori. Sebbene il tempo sia dilatato e le cose da fare poche, troveremo sicuramente come impegnarci pur di non provare quel senso di irrequietezza, di inquietudine che fa parte di noi.
Sarebbe interessante scoprirne la fonte.  

Buona pausa a tutti.