Correva l’anno 2020 quando nel mese di
gennaio una notizia tra le tante occupava gli spazi in tv. Si parlava di Corona
virus. Tutti pensavano che sarebbe stato come l’influenza stagionale, un’epidemia
debellabile nel giro di qualche settimana.
Invece ci troviamo segregati in casa a
distanza di due mesi da allora, ammucchiati in spazi di 40, 45, 50…m2 con la speranza di poter uscire; di sera però
compare il Presidente del Consiglio Conte a darci brutte notizie e tu realizzi
che andrà sempre peggio.
Presa però dall’ottimismo cerchi di
organizzarti per il giorno dopo, centellinando le azioni.
La mattina stranamente ci si sveglia
presto, ormai i ritmi sono calibrati su quelli di una vita; stai in pigiama
tanto che fretta c’è.
Dopo la colazione che dovrebbe essere più
leggera visto che non brucerai calorie stando in casa, sarà più calorica e dopo
aver rassettato, dovresti avere l’entusiasmo di lavarti e vestirti e invece
posterghi anche quello.
Ok! Decidi di leggere quel libro
depositario di spunti e riflessioni; lette le prime dieci pagine passi a
qualcos’altro da fare. Prepari il pranzo, più accurato del solito, anche più
calorico. Sforni dolci, focacce e pizze e ti accorgi che non siete abbastanza
per mangiare tutto. Il pomeriggio post-prandiale è lento e pigro.
Il resto del tempo passa tra una
telefonata e una passeggiata tra il bagno e il corridoio con un pit-stop davanti
allo specchio, notando la ricrescita dei capelli e non solo quella.
Finalmente è sera, ma hai cucinato così
tanto a pranzo che non serve mettersi ai fornelli per la cena. Passiamo alla
scelta del film, se si è in due è semplice ma se si è un tre, quattro diventa
più complicato.
Nel frattempo aspetti che un nuovo
comunicato del primo ministro interrompa il film per aggiungere qualche altra
limitazione alla tua vita già limitata. Se non avviene meglio così ricomincerai
l’indomani con la stessa routine altrimenti dovrai inventarti qualcos’altro per
mettere ko la noia.
Il blocco forzato in ogni caso ci manderà
presto in crisi, nessuno escluso.
Faremo i conti con noi stessi, con il
partner, con i figli e con i genitori. Sebbene il tempo sia dilatato e le cose
da fare poche, troveremo sicuramente come impegnarci pur di non provare quel
senso di irrequietezza, di inquietudine che fa parte di noi.
Sarebbe interessante scoprirne la fonte.
Buona pausa a tutti.
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