venerdì 9 ottobre 2020

La prima volta

 

Camminavo per strada carica di borse, il computer, la borsa portatutto, la busta del pane e guardandomi intorno pensavo a quante cose facciamo per la prima volta quotidianamente e non ce ne rendiamo conto, sembra tutto così abitudinario.

Da alcuni anni vivo nello stesso quartiere ma non ero entrata mai nella panetteria vicino l’orologiaio.Si, esistono ancora gli orologiai. 

Eppure diverse volte avevo letto l’insegna ma non ero mai entrata, per abitudine compro il pane al supermercato. Per la prima volta, sono entrata nel negozio e un profumo di farina di semola, semi di finocchio e di taralli ha invaso le mie narici, sentendoli nella pancia.

Ho pensato immediatamente ad un pranzo gargantuesco su una tavola apparecchiata di tutto punto, tovaglia bianca di lino, piatti colorati e pane, taralli, uova, uva e formaggi sudati, vino e acqua a volontà.

Ho salutato la signora al banco, in camice bianco e cappellino a barchetta, le ho chiesto del pane indicandolo con il dito. Avevo scelto un pane tondo con due tagli sulla crosta. Voltando lo sguardo a destra ho visto dei taralli dolci, li ho comprati, ho pagato il conto e sono uscita. Mi sono chiesta, quante prime volte ci sono nella mia vita apparentemente abitudinaria e nella vita delle altre persone che non cogliamo; dove orientiamo il nostro sguardo ogni giorno?

E’ inevitabile la cascata di pensieri sulle prime volte, ricordi sempre pescati dal passato mai nel momento stesso in cui accadono. La prima volta è quando nasci, come la prima goccia di una sorgente, il primo vagito. Il primo sguardo della madre forza generatrice indelebile, da lì un susseguirsi di prime volte; la cui importanza si coglie solo dopo averle vissute.

Il primo giorno di scuola, la prima lettura, ricordo il senso di libertà nel leggere le insegne per strada. Che bella soddisfazione. Per ogni prima volta vi è un’intensità diversa, dipende dall’investimento e il desiderio con cui l’attendiamo.

 La prima volta, per antonomasia, quella a cui avete pensato tutti leggendo il titolo del post, è la prima volta dell’amore.

Quello dell’anima, quando ci siamo innamorati.

 Quello fisico, quando lo abbiamo fatto per la prima volta. Indelebile per molti noi, il cuore in gola, la luce negli occhi, un mondo a colori. 

Tuttavia per altri è un ricordo da cancellare. Ma esistono infinite prime volte, seppur semplici, apparentemente insignificanti che indicano le novità della nostra normalità.

Nessun giorno è uguale all’altro se riusciamo a osservare le nostre quotidiane prime volte.

Vorrei una vita al rallentatore, per poter cogliere sul momento i continui cambiamenti che essa ci regala, a partire dai nuovi sguardi di chi ci viene incontro, alle fragranze di nuovi odori, all’ intensità di nuovi incontri, allo stupore di nuovi colori, al significato di parole nuove e alla meraviglia di nuove ed infine emozioni.


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