mercoledì 22 aprile 2020

Ode all'estetista



Il termine estetica, richiama il tema dell’arte e del bello fin dall’antichità.
La figura dell’estetista compare già in Mesopotamia ai tempi dei Sumeri che, arruolavano le schiave per curare la bellezza delle matrone di palazzo. Oltre ad essere padri di molte nostre conoscenze, i Sumeri inventarono i primi profumi e le loro associazioni con le emozioni. Per non parlare di quanto fosse importante, l’estetica per gli Egiziani, ricorderanno tutti i bagni di Cleopatra nel latte di capra, per rendere bianca e liscia la sua pelle.
Dunque, quello dell’estetista è uno dei mestieri più antichi del mondo e mai fuori moda. Oggi, certamente si ricorre ai centri estetici con molta più frequenza e per diversi motivi legati al nostro corpo, ciò le rende delle figure familiari nella nostra quotidianità.
Parlando con le mie amiche, lo faccio quotidianamente, le sento tutti i giorni, emerge sempre il problema dei “peli”, sì, i peli.
Non so esattamente se, gli uomini ritengano ancora eterea la figura femminile, quella che si vede nei film d’epoca, con le sopracciglia perfette, la pelle liscia ed omogenea, nessuna peluria in vista. Probabilmente sono a conoscenza che ricorriamo all’estetica, ma non sanno tutti i nostri artefatti. 
Non sanno che la nostra estetista, che voglio chiamare DALILA, semplicemente perché significa “aggraziata, civettuola”, si prende cura di noi.
La nostra Dalila, riconoscerebbe la propria cliente, passandole la mano sulla gamba, riconoscendone il pelo, proprio come il padrone con il proprio gatto.
 A lei, che guarda tra le tue gambe già dalle 8.00 di mattino se glielo chiedi, perchè sa che devi andare a lavoro e non hai altro tempo.
A Lei che ti dice che “stai bene” anche quando la cellulite si aggrappa violentemente ai tuoi glutei e lei ti massaggia con forza per migliorarne l’aspetto.
 La trovi lì, quando le dici che hai un appuntamento di sera e vorresti le mani curate perché ti senti a disagio. 
E' A lei che chiedi un consiglio sincero su come migliorare il tuo aspetto.
Non è pura estetica, è benessere.
 Una donna si rivolge ad un’altra donna per farsi aiutare a sentirsi meglio con se stessa.
 In questo periodo di lockdown ci manca. Ci mancano le nostre Dalila. 
 Ci guardiamo allo specchio e quei baffetti che strappi da sola, ricrescono prima del previsto insieme ai brufoletti. E le gambe, si fa presto a dire, falle con il rasoio; il giorno dopo pungi come un riccio. 
Parliamo dell’inguine? No, è meglio sorvolare. 
Allora parliamo del viso sciupato, smunto che lei con le sue sapienti mani, risolleverebbe illuminandolo, spolverandolo con della polvere di riso e un po' di colore, custodendo i nostri vissuti agli occhi degli altri.
Allora, ode alle nostre amiche e confidenti estetiste.
E da Milano a Canicattì ci auguriamo che anche voi possiate tornare a lavoro presto e in sicurezza.



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